La Nazionale italiana si è autoboicottata e guarderà il Campionato del Mondo alla televisione. Sognavamo e sognava un bel regalo di Natale e invece per tutto il tempo che ci separa da questo evento non resta che mangiare carbone e cospargersi il capo di cenere, cosa che in Italia, vedi il presidente della Figc Gravina, è più facile che dare le dimissioni: oramai non sappiamo più di quale nefandezza ti devi macchiare per lasciare la poltrona in questo Paese. Andare a giocarsi il trofeo iridato poteva essere anche un modo per raccontare il Qatar: chi si ricorda le manifestazioni di protesta in Brasile nel 2014? Raccontarlo da dentro, per quanto possibile, metterne in evidenza eventuali pregi ed evidenti contraddizioni, soprattutto in relazione all’organizzazione dell’evento calcistico per eccellenza, quella di una nazione che sul football ha costruito e sta costruendo una nuova diplomazia, prosaicamente un atteggiamento passivo aggressivo ammantato di petroldollari. Cosa ci siamo persi? Cosa ci perderemo?