Monografia

Io, vittima di tratta

Dio, calcio e famiglia: la guardia giurata che sognava il football europeo. Da Belo Horizonte a Torino, la storia di Felipe (nome di fantasia), vittima di football trafficking, che è arrivato in Italia passando dalla Svizzera, inseguendo il sogno di giocare a calcio in Europa

Belo Horizonte è la capitale del Minas Gerais. Importante centro economico, industriale e commerciale è sede delle propaggini brasiliane di molte multinazionali quali Google e Denso, e di aziende italiane come Magneti Marelli e Fiat, che qui ha il suo quartier generale in Brasile, poco fuori dalla città. C’è pure una scuola italiana con il nome di Fundaçao Torino. Tra il Diciannovesimo e il Ventesimo secolo migliaia di italiani sono arrivati per tentare la fortuna nelle fattorie di caffè, sparpagliandosi verso San Paolo e Rio de Janeiro. Anche quella di Felipe (il nome è di fantasia, per motivi che saranno più chiari avanti), per certi aspetti è una storia di riscatto, riscatto dalla povertà che ha cercato prima di respingere indietro dando calci a un pallone, poi l’ha rifuggita prendendo un aereo per l’Europa, infine l’ha lasciata alle spalle scegliendo una vita, quella che poteva, quella che non aveva sognato.