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Sainz, luci e ombre (rosse)

Charles Leclerc non avrà più come compagno Carlos Sainz. Ecco il bilancio in F1 dello spagnolo, tra alti e bassi

Due ultimi balli. Sono quelli che attendono Carlos Sainz in Qatar e in Arabia Saudita prima del suo addio alla Ferrari. Lo spagnolo lascerà Maranello per approdare alla Williams dopo quattro stagioni, vissuti tra alti e bassi.

Essenziale e solido Sainz Jr, figlio di Carlos sr, mito del rally con quattro Dakar in bacheca, ha firmato per la Ferrari in pieno lockdown dopo le esperienze in Toro Rosso, Renault e McLaren. Il madrileno si è dimostrato nel suo quadriennio un pilota che fa della costanza il suo punto forte. Uno che quando la macchina gli dà garanzie porta a casa punti, piazzamenti e in qualche caso vittorie (quattro in quattro stagioni). Sainz è freddo, sa leggere come pochi la corsa ma salvo in rare occasioni non ha mai mostrato il guizzo del campione, una delle critiche più diffuse al suo operato. Sainz è raramente spettacolare, ma è efficace. In più nell’ex McLaren si è visto una crescita dal punto di vista caratteriale con lo spagnolo che è uno dei pochi sulla griglia a reggere il duello con uno “squalo” come Max Verstappen e qualche volte metterselo dietro.

Roberto Brambilla
È nato a Sesto San Giovanni, quando era ancora (per poco) la Stalingrado d'Italia. Ha scritto di sport e temi sociali per il web e per la carta. Ama la Storia e le storie. Al mattino insegna ai ragazzi, al pomeriggio sogna Berlino (Est).