Tutta l’attenzione mediatica che c’era sulla vicenda della pista è venuta meno, e questo è un bene. I lavori procedono spediti, abbiamo tutte le carte in regola per tenere fede all’obiettivo di consegnare la pista al CIO in tempo per omologare il tracciato entro la fine dell’inverno 2025, come richiesto in sede di allestimento. Non riusciremo a organizzare una gara preolimpica entro questa stagione, ma gli atleti avranno la possibilità di allenarsi per una settimana intera a Cortina prima del via della stagione 2025-26, dove ci sarà anche una gara in programma su questo impianto nel calendario di inizio stagione, quindi tutto è da considerare assolutamente regolare e in linea con le aspettative.
Lo ha detto Giovanni Malagò, presidente del CONI, una manciata di giorni fa, in una dichiarazione riportata da tutti gli organi di stampa. Lavori che procedono a pieno ritmo, insomma; Malagò sostiene che tutto stia procedendo secondo cronoprogramma, e in effetti c’è da credergli: storicamente, anche se col fiatone, l’Italia ai grandi appuntamenti è sempre arrivata con gli impianti pronti, più volte con strutture finite e collaudate ma non rifinite, magari spesso in extremis, ma tant’è. Come informava un paio di mesi fa Fulvio Bianchi su Repubblica, «la volata finale è iniziata: bisogna fare in fretta perché va finito il lavoro entro metà febbraio 2025, andrà refrigerata la pista (col glicole, non con l’ammoniaca) visto che a marzo dovrà essere tutto pronto per i test richiesti dal CIO. E lì n…