I Giochi Olimpici e Paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026, la venticinquesima edizione, avrebbero dovuto essere le “Olimpiadi a costo zero”, i “Giochi dell’Autonomia”, e invece la maggior parte dei fondi, 2,8 miliardi di euro fino a ora, li ha stanziati lo Stato. Inutile riportare qui tutte le dichiarazioni dei politici coinvolti – non ci compete, li potete immaginare e comunque li trovate nei link della bibliografia –, ma una cosa è certa non saranno “risparmiose e sostenibili economicamente”.
Il masterplan prevedeva 15 sedi di gara con la costruzione di due sole nuove, spacciando la pista da bob di Cortina come semplice ristrutturazione, per una spesa complessiva di 343,6 milioni di euro, di cui 202,3 di finanziamenti pubblici. Erano, inoltre, previsti ricavi per un miliardo e 362 milioni, con un avanzo di 37mila euro. La legge di Bilancio 2020, con un emendamento firmato Lega, stanzia un miliardo per le opere necessarie a garantire la sostenibilità dei Giochi, ovvero: le tre regioni coinvolte, le più ricche d’Italia, delle quali una a statuto speciale, che avrebbero dovuto rifare tutto a proprie spese si rifanno il look a spese dello Stato. Dalle opere essenziali a quelle connesse e di contesto, dalla tangenziale Sud di Sondrio alla variante di Longarone.
Dallo Stato arrivano altri 175 milioni, con la legge di Bilancio 2022 altri 324, con il decreto Aiuti bis dell’agosto 2022 altri 400. A maggio 2022 il piano di interventi, divisi in “essenziali-indifferibili” ed “essenziali” prevede per i p…