Fra Liberty Media e la MotoGp c’è di mezzo l’antitrust. Sebbene l’accordo tra la media company statunitense e la Dorna per il passaggio del Motomondiale dall’una all’altra sia stato trovato già lo scorso aprile, e la nuova brand identity del Motomondiale stesso sia pronta per essere svelata al termine di questo campionato, le autorità antitrust di tutto il mondo stanno valutando quello che, da più parti, viene considerato un nuovo monopolio sulle più importanti serie del motorsport mondiale. Tra l’altro, l’ultimo bastone fra le ruote è giunto dall’Europarlamento, dove il deputato Paul Arimont, un belga, ha recentemente presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea proprio paventando il rischio monopolio.
Ora, ciò che è certo è che Liberty Media Corporation ha attuato una politica di espansione decisamente rilevante nell’ultimo decennio. Acquistata la Formula 1 nel 2017, oggi è a capo di Formula 2 e Formula 3 e, attraverso Liberty Global (nata nel 2005 dalla fusione del ramo internazionale di Liberty Media e di UnitedGlobalCom, e da allora protagonista di una serie di acquisizioni di aziende nel campo delle telecomunicazioni), ha preso da pochi mesi anche il controllo della Formula E. Cosa sia stata capace di fare Liberty Media per la Formula 1 lo avevamo analizzato in una newsletter del febbraio 2023 (l’articolo di Francesco Caremani, Stile liberty, lo trovate a questo link), ed è più che logico immaginare che ciò che ha fatto con la Formula 1 – in continua crescita – potrà replicarlo, adattandolo, al Motomondiale.
