Al settimo anno di attività, la Juventus Next Gen è passata all’incasso: con le cessioni definitive, la scorsa estate, di Matias Soulé, Dean Huijsen, Samuel Iling Junior, Enzo Barrenechea e Luis Hasa, aggiungendo a queste il riscatto di Koni De Winter da parte del Genoa, l’ammontare degli introiti rilevanti dal trasferimento di giocatori lanciato tra i professionisti nella seconda squadra bianconera ha raggiunto, all’incirca, i 90 milioni. Milioni che andrebbero aggiunti alle cifre derivanti, negli anni, dalle cessioni di Kastanos e Rafia, per dire di alcuni giocatori ancora in A, o di Dragusin, Mavididi e Mateus Pereira, ragazzi che si sono fatti un nome all’estero, chi più, chi meno, ma sempre e comunque in piazze di discreto livello. Non sono gli unici, sono i più noti, perché poi, nel frattempo, altri fanno parte della prima squadra bianconera, e giocano pure: Kenan Yildiz, Nicolò Savona, Nicolò Fagioli, quel Fabio Miretti che a 21 anni ha già una sessantina di presenze in A e una decina in Europa (e oggi è al Genoa in prestito), e Hans Nicolussi Caviglia, sul quale il Venezia ha l’obbligo di riscatto.
Per sé, con quelli che sono rimasti, e per gli altri (in campo, ma per sé a livello di bilancio), in qualche modo anche per le nazionali (l’Italia di Spalletti per Fagioli, l’Under 21 per Miretti e Savona, la Turchia per Yildiz, l’Under 21 spagnola per Huijsen, l’Argentina per Soulé, e potremmo andare oltre), in effetti a leggerlo così il progetto Next Gen, dopo critiche su critiche, sembra qualcosa di meraviglioso. Di certo per il club bianconero si è trattato di una miniera, e viene abbastanza intuitivo capire le mire di chi ne ha seguito le orme, Atalanta e Milan, e i rimpianti di un un club che, come il Sassuolo, è costretto a rimandare un passo al quale era vicinissimo a causa della retrocessione (sarebbe stato il prossimo, ma i club di B non possono creare una seconda squadra e, senza certezze sul ritorno in A, il progetto ha subito un inevitabile stop).
Può piacere o non piacere, può essere considerato più o meno giusto nell’…