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Le seconde squadre in Europa

Francia, Inghilterra e Spagna, tre modelli differenti che danno risultati diversi, tra globalizzazione e seconde generazioni

Mentre in Italia le seconde squadre stentano, non tanto e non solo nei risultati, quanto nel decollare come sistema, dove la loro presenza è, più o meno, giustamente contingentata e non libera – attualmente ci sono solamente quelle di Atalanta, Juventus e Milan –, all’estero ci sono modelli differenti che funzionano in maniera diversa, dove solo quello spagnolo alla fine sembra dare risultati concreti in chiave Nazionale. Ma forse è anche questo l’errore di prospettiva, perché in Italia si parla di squadre B solo quando gli azzurri perdono e mai in funzione dei singoli club. In Spagna, infatti, non ci sono solo queste ma anche molti centri federali e una politica che ha permesso alle seconde generazioni di prendere la cittadinanza in maniera più veloce e meno burocratica: l’ultimo Europeo vinto ha dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, che questa miscela funziona bene. E allora per capire meglio come funziona all’estero vediamo come sono state organizzate le squadre B in Francia, Inghilterra e, appunto, Spagna.