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Tutto ciò che a Parigi 2024 non ci sarà

Ci sarà tanto, ai Giochi, ma non tutto: da Caitlin Clark a Elaine Thompson-Herah, passando per Minisini e May, ecco cosa non ci sarà dato di vedere

Quella di Parigi sarà, volenti o nolenti, l’Olimpiade meno universale del nuovo millennio: il bando di Russia e Bielorussia a questo porta, in buona sostanza, ed è già un tema particolarmente rilevante. Detto ciò, e ne parleremo, ogni Olimpiade si caratterizza anche per qualche assenza tecnica, dovuta ai motivi più svariati, comunque rilevante, ed è proprio questo il tema odierno: ecco, allora, cosa non ci sarà dato di vedere ai Giochi del 2024.

C’è, davanti a tutto appunto, il grande tema dell’assenza degli atleti russi e bielorussi, almeno di quelli che non hanno chiesto al CIO di essere ammessi come neutrali e che avrebbero dovuto rispettare due requisiti, ovvero non essere affiliati all’esercito o ai servizi segreti e non aver mai mostrato pubblicamente supporto all’invasione dell’Ucraina. Condizioni evidentemente molto particolari per chi in quei Paesi vive, e pertanto saranno appena 31 gli atleti neutrali provenienti da Russia e Bielorussia (tra questi i tennisti Medvedev, Kotov e Safiullin), e non sfileranno nella cerimonia di apertura. Non c’è tra essi nessuno di coloro che vinse le 20 medaglie d’oro a Tokyo sotto le insegne del Roc – il Comitato olimpico russo, perché nel 2021 comunque la Russia, come Russia, non partecipò a causa dei postumi dello scandalo doping – e dunque nessun russo potrà difendere l’alloro olimpico. Ci sarà invece, tra i neutrali, il bielorusso Litvinovich, unico oro bielorusso a Tokyo nel tramp…

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.