Alla terza volta che, nell’arco di sei ore, mi presento all’ingresso – sempre lo stesso – della fanzone allestita dalla Uefa alla Schlossplatz di Stoccarda, con lo steward addetto ai controlli di sicurezza, un personaggio che, non fosse per la barbone, sarebbe il sosia del comico finlandese Ismo, siamo ormai intimi. Hi again, ci salutiamo così, e il suo successivo Man, I wanna go home la dice lunga sull’effetto di alienazione. È il secondo giorno di gare, sabato 15 giugno, quello per intenderci di Svizzera-Ungheria, Spagna-Croazia e Italia-Albania: in città si comincia a giocare solo il giorno seguente, ed è proprio per questo che ho scelto di mischiarmi ai tifosi, tenendo in albergo l’accredito, per capire il funzionamento delle fanzone.