La data che ha cambiato per sempre il mondo della ginnastica è il 18 luglio del 1976, con la Rai che trasmetteva per la prima volta a colori la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Montreal, dopo anni di sperimentazioni. L’attrezzo che registrò il primo 10 della storia è stato quello delle parallele asimmetriche. La ginnasta che realizzò tutto questo fu Nadia Comaneci e aveva solamente quattordici anni. Un fulmine che scosse tutto e tutti, tanto che sul tabellone comparve 1,00, dato che i computer erano stati tarati per il 9,99 ma non per il 10,00, ma da quel momento anche i punteggi si dovettero adeguare alla ‘perfezione’ di Nadia Comaneci, definita la ‘Fata di Oneşti’, la città in cui era nata, come la ‘Lolita della ginnastica mondiale’, per la sua giovane età, lei che aveva iniziato ad allenarsi a… tre anni.
Dal 1976 al 1981, ha vinto cinque ori, tre argenti e un bronzo olimpici, due ori e due argentini iridati, nove ori, due argenti e un bronzo europei, e cinque ori alle Universiadi: «A quell’età è difficile rendersi conto di una cosa del genere – dichiarò anni dopo –. Per me l’Olimpiade era una delle tante gare in calendario. Gli Europei, l’esibizione a Mosca, quella a New York e poi i Giochi. Certo, sapevo che era una cosa importante, ma non sentivo particolarmente la pressione».
Bela Károlyi, storico allenatore della Comaneci, che riuscì poi a scappare negli Stati Uniti chiedendo asilo politico e continuando ad allenare le ginnaste a stelle e strisce, davanti a quel 1,00 rimase confuso: «Pensavo fosse una penalità – ha ricordato in un’intervista –. A quei tempi la rivalità con i sovietici era feroce e immaginai che ci avessero fregato. Ma mentre stavo raggiungendo il tavolo della giuria per protestare lo speaker annunciò che per la prima volta nella storia dello sport era st…