di Nicola Calzaretta
La recente trasferta americana della Nazionale di Luciano Spalletti, oltre alle due vittorie, si porta con sé una singolare coincidenza che, a nostra memoria, parrebbe essere anche un primato. I due portieri che hanno disputato le gare contro il Venezuela e l’Ecuador giocano all’estero. Era già successo in passato di emigranti di ritorno a difesa della rete azzurra: Flavio Roma, Salvatore Sirigu, per esempio. Ma non si ricorda un precedente come quello appena successo. Il capitano Gigio Donnarumma, è il numero uno del PSG da ormai due stagioni. E su di lui basta questa mezza riga, con l’aggiunta del “dettaglio” di un rigore parato al venezuelano Rondon sullo 0-0 nella prima uscita a Miami.
Il suo vice nella tournee oltre Oceano è stato Guglielmo Vicario, dalla scorsa estate titolare del Tottenham e al primo gettone in azzurro nella gara contro l’Ecuador. Un premio alla prepotente e fulminante ascesa di un giovanotto, 27 anni e mezzo, che fino al 2021 galleggiava nel grande mare del semi anonimato. Cresciuto nell’Udinese, quindi la giostra dei trasferimenti nelle serie minori per imparare il mestiere a partire dal 2014. Tutto giusto, ma anche penalizzante specie in epoche come quelle moderne con il mercato che non chiude mai e con traslochi da fare anche a metà stagione, sempre complessi per chi deve difendere la rete della propria squadra, spesso da precario. Il debutto in A arriva soltanto nell’aprile 2021 contro l’Inter. Lui è al Cagliari, vicario (prima o poi lo avrei scritto, chiedo venia) di Alessio Cragno, all’epoca lanciatissimo portierino dalle belle speranze, due presenze anche in Nazionale (a…