«Quando sono arrivato sapevo dire: ciao, arrivederci, grazie, birra e contare fino a cinque». Con questo bagaglio Michael Robinson arrivò nel gennaio 1987, all’Osasuna. Era uno dei (tanti) britannici che in quel periodo si affacciavano alla Primera División. Quella che doveva un’esperienza transitoria ha cambiato la vita di Michael e insieme quella di chi seguiva il fútbol.
Vivere a Osasuna… pardon Pamplona
Robinson, classe 1958, quando firmo per la squadra navarra era tutt’altro che uno sconosciuto. Era un numero 9, aveva giocato per la Nazionale irlandese grazie alle origini della sua famiglia, lui nato a Leicester e soprattutto aveva tanta esperienza in First Division, soprattutto con il Liverpool. Con i Reds, la squadra del suo cuore fin da bambino, nel 1984 aveva vinto la Coppa dei Campioni nella finale di Roma vinta contro i giallorossi. Era una riserva ma all’Olimpico era sceso in campo nei supplementari. Un giocatore con buone qualità che nel 1987, rifiutando diverse offerte tra cui alcune dalla Serie A, sceglie la Spagna. Non una big, non quello che gli offriva di più, ma la squadra che semplicemente lo voleva per giocare a calcio. L’ambientamento è particolare, a tratti esilarante. Michael un giorno chiede indicazioni per Osasuna, venendo a scoprire che quello è il nome della squadra non della città. Robinson però si inna…