Monografia

Azzurre al Mondiale. Quale Italia?

Dalla bella prestazione di France 2019 alla clamorosa eliminazione di England 2022, lo stato di salute del calcio azzurro femminile

Il calcio femminile italiano in questi ultimi dieci anni è cresciuto esponenzialmente, anche se non come altre realtà europee, basti pensare alla Francia, dominatrice della Champions League con l’Olympique Lione, e l’Inghilterra, fresca campione d’Europa. Spinto dall’investimento della Juventus, al quale sono seguiti quelli di Fiorentina, Roma, Milan, Inter, Sassuolo, ecc. Insieme con il passaggio al professionismo, ma solo per la Serie A: che se da una parte ha riempito un gap dall’altra ha aperto ancora di più la forbice con B e C, con storture economiche che, sul lungo periodo, potrebbero incidere negativamente su tutto il movimento.

Ad alzare l’hype del calcio italiano ci ha pensato il Mondiale del 2019, dove l’Italia sportiva ha seguito le sorti della Nazionale guidata da Milena Bertolini, che dopo avere vinto il girone contro Australia, Brasile e Giamaica, ha eliminato la Cina per poi arrendersi ai fortissimi Paesi Bassi. Il contestuale sviluppo della Serie A femminile e le continue partecipazioni alla Champions League hanno fatto pensare a una crescita costante, che però ha sbattuto la faccia contro Francia, Islanda e Belgio all’Europeo di un anno fa, facendoci tornare indietro nel tempo e azzerando tutta quell’attenzione che era stata costruita intorno alla squadra azzurra femminile.

Ed è, comunque, curioso che mentre il calcio femminile cresce in tutto il mondo, con UEFA e FIFA che hanno deciso di investirci pesantemente, sia stato così difficile vendere i diritti televisivi della Women’s World Cup 2023, manifestazione che in Italia vedremo grazie alla Rai che ha acquistato i diritti per 15 partite, tra cui…

Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.