di Antonella Bellutti
Lo Sport è un linguaggio universale, diretto, potente su cui l’Organizzazione delle Nazioni Unite punta per il raggiungimento degli obiettivi definiti nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. L’Olimpismo è una filosofia che esalta in un insieme armonico le qualità del corpo, della volontà e dello spirito: unendo sport, cultura ed educazione vuole ispirare a uno stile di vita fondato sulla gioia dello sforzo, il valore pedagogico del buon esempio, la responsabilità sociale e il rispetto per i principi etici fondamentali. Lo Sport come linguaggio universale e l’Olimpismo in termini di filosofia di vita, trovano perfetta sintesi ed espressione anche nella grandezza e nell’impatto del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) in quanto istituzione internazionale che, con i suoi 205 Stati membri, supera perfino l’ONU con i suoi 193.
Normale dunque che lo sport sia considerato uno strumento indispensabile nel contribuire al raggiungimento dei 17 obiettivi di cui si compone il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità definito nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e firmato nel 2015 dagli Stati membri dell’ONU. Eppure, nonostante piani strategici, linee guida e manuali di buone pratiche, il movimento sportivo internazionale fatica a essere efficace.
La sostenibilità sociale dello sport è un tema più frequente, perché in essa ricadono tutte le irrisolte problematiche inerenti ai diritti, alle pari opportunità; della sostenibilità ambientale dello sport invece se ne parla meno eppure, in esso, ricadano altre irrisolte e gravi tematiche. Ma, come spesso accade, quando non dedichiamo tempo alla soluzione di un problema importante, prima o poi quel tempo che abbiamo voluto risparmiare ci verrà richiesto con gli interessi, per rimediare alle conseguenze. Ora quel momento è arrivato.
Una recente ricerca …