Monografia

«Allo sport paralimpico servono evangelizzatori». Intervista a Luca Pancalli

Cosa abbonda e cosa manca nel movimento paralimpico? Ne abbiamo parlato con il presidente del CIP

Abbiamo ancora negli occhi le immagini delle Paralimpiadi di Tokyo 2021. Vittorie straordinarie, emozioni all’ennesima potenza, personaggi, soprattutto femminili, di spessore umano e sportivo, in un continuo con le Olimpiadi di qualche settimana prima che non ci ha fatto percepire la differenza, quel paradigma sul quale troppo spesso s’inciampa, quello scalino che è importante salire per guardare tutto dalla giusta prospettiva, che non è la nostra ma la loro. Lo sport paralimpico, però, non vive solamente di quei quattordici giorni ogni quattro anni ma è un movimento in cammino da più di quattro lustri che ha faticato, si è impegnato e sta raccogliendo i frutti di tanto lavoro: tra unità spinali, recupero fisico delle persone con disabilità e campus paralimpici. Un’attività che non si vede ma che riempie tutto il tempo dell’attività del CIP – Comitato Italiano Paralimpico –, tra una Paralimpiade e l’altra; lì dove The SpoRt Light cerca di illuminare lo sport e gli argomenti lontani dai riflettori.

E per comprendere bene lo stato di salute dello sport paralimpico italiano ha intervistato Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano. Nato a Roma il 16 aprile 1964, nel 1988 si è laureato in Giurisprudenza all’università La Sapienza e nel 1997 è diventato avvocato. Nel corso degli anni ha ricevuto numerose onorificenze, tra queste il Paralimpyc Order dal Comitato Internazionale Paralimpico, ed è stato inserito dal CONI tra le “100 leggende dello sport”, un elenco di ex atleti che si sono contraddistinti in campo internazionale. Oggi è conosciuto per essere un dirigente sportivo, con una carriera…

Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.