Spallata World Taekwondo, la federazione internazionale della disciplina, ha ammesso gli atleti russi e bielorussi al prossimo Mondiale e lo ha fatto sulla scia delle indicazioni del CIO, nella scherma e nel pugilato sono già tornati, nell’atletica no, la federazione scacchistica russa è passata alla confederazione asiatica, la Russia del calcio è tornata in campo a fine marzo affrontando Iran e Iraq. Il perdurare del conflitto russo-ucraino, in combinato disposto con il peso sportivo della Russia, storicamente tutt’altro che irrilevante, sta aprendo scenari eterogenei e non ancora semplici da decifrare, ma potenzialmente capaci di ridefinire paradigmi dati per assodati. Che possa essere anche questa guerra a dare una spallata allo sport novecentesco basato sulle federazioni?
Peso Rossi ci sarà, scrivevamo un anno fa citando tra l’altro, in un pezzo sulla sua eredità in MotoGp, anche il lavoro della sua Academy per il futuro dell’Italmoto. Oggi leader della classifica generale piloti della MotoGp è Marco Bezzecchi, in sella alla Ducati del team di Valentino e Alessio Salucci (il Mooney VR46 Racing Team, all’anagrafe del Motomondiale), e il riminese è stato rookie of the year la scorsa stagione, quando il titolo è tornato in Italia grazie a Francesco Bagnaia, già iridato anche in Moto2. Entrambi figliocci di Rossi, perché seguiti a lungo dalla Academy, così come lo è Luca Marini e lo era stato Franco Morbidelli (campione del mondo nel 2017 in Moto2): in MotoGp quattro dei sei italiani – le eccezioni sono Bastianini e Di Giannantonio – sono passati di lì…