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Punirne uno per educarne cento

Colin Kaepernick, ex quarterback dei San Francisco 49ers, è disoccupato dal 2017 per avere manifestato silenziosamente contro le violenze della polizia statunitense verso la comunità nera

Colin Kaepernick è nato a Milwaukee, Wisconsin, il 3 novembre del 1987 da madre biologica bianca e padre biologico nero, ma è stato cresciuto da genitori bianchi e la sua storia è stata raccontata nella serie Netflix Colin in bianco e nero. Indeciso tra pallacanestro e football americano ha optato per quest’ultimo – Nevada Wolf Pack – e nel 2011 è stato scelto al secondo giro del Draft dai San Francisco 49ers, con i quali nel 2012 ha vinto il Super Bowl al termine di una stagione straordinaria. E per alcuni anni è stato uno dei giocatori più in vista della NFL, per talento e carisma. Tutto è cambiato quando nell’estate del 2016 ha iniziato a non alzarsi in piedi durante l’inno nazionale statunitense che viene cantato prima di ogni gara. Il 26 agosto contro i Green Bay Packers è rimasto seduto, cosa che aveva già fatto in una precedente partita, ma quella volta la foto è diventata virale scatenando reazioni contrastanti e iniziando una battaglia che lo vede ancora oggi coinvolto: considerando che dal 2017, dalla rescissione del suo contratto con la franchigia di San Francisco, non è più tornato a giocare nella NFL, che a tutt’oggi – nonostante i trentacinque anni compiuti – resta il suo desiderio più grande.