Stielike

Stielike #50 – Sicurezza, aspettative, mentalità

L'INTERVENTO DEL 21 FEBBRAIO DEL NOSTRO LIBERO

Sicurezza Dallo scorso settembre gli atleti francesi che hanno accettato l’ingaggio di squadre russe, nella pallacanestro come nell’hockey, non sono più stati selezionati per le rispettive nazionali. Ora, per impedire alla boxeur medaglia d’oro olimpica Estelle Mosley di volare a Mosca per preparare il Campionato del mondo amatori – si disputerà a Nuova Delhi dal 15 al 26 marzo – è scesa in campo, addirittura, Amélie Oudea-Castera, la ministra dello Sport transalpino: «Sono molto inquieta per l’intenzione di Estelle Mosley di andare in Russia ad allenarsi. Sono riuscita a mettermi in contatto con lei e ho insistito per dissuaderla. Abbiamo convenuto di risentirci. Questo viaggio è un rischio e la voglio convincere, per la sua sicurezza, di non farlo». Sicurezza o politica?

Aspettative «Non sa più vincere», «battuto da uno sconosciuto», «perde ancora»: essere Marcell Jacobs, dopo gli ori olimpici di Tokyo, significa trovarsi a cospetto di titoli di questo tenore e dubbi di ogni genere quando i successi non arrivano, come domenica agli Assoluti indoor di Ancona, dove a batterlo per un centesimo sui 60 metri piani è stato Samuele Ceccarelli. Questione di aspettative, certo, ma anche di un modo abbastanza tossico di intendere lo sport: d’accordo, tutti abbiamo negli occhi il Jacobs di Tokyo 2021, straordinario e probabilmente irripetibile, e in realtà le aspettative nascono da lì, dall’idea che un oro olimpico nei 100 metri, alla Bolt, non possa non vincere. Ma lo sport è, appunto, anche questo: può succedere. E succede.

Mentalità A Francoforte sono comparsi adesivi offensivi contro i napoletani, un gruppo di italiani è stato aggredito dentro un locale, che ha dovuto poi abbandonare: sono volati schiaffi e spintoni, per fortuna senza conseguenze. Si legge che gli ultras dell’Eintracht (già implicati in alcuni incidenti a margine della scorsa finale di Europa League, a Siviglia) avrebbero pessimi precedenti con quelli italiani – Roma – e che sarebbero gemellati con quelli dell’Atalanta, ‘nemici’ dei napoletani: questo è il vocabolario, incentrato sul concetto di amico-nemico, alleanze, ecc., già visto negli ultimi giorni nel contesto dell’agguato di una cinquantina di ultrà della Stella Rossa a un gruppo di ultrà giallorossi per rubare alcuni striscioni poi bruciati, con annessa rivendicazione provocatoria. Nella di nuovo: è l’Internazionale dei delinquenti con pretesto calcistico. E invece la chiamano mentalità.