L’Asd Quadrato Meticcio di Padova è nata nel rione popolare Palestro per difendere un campo che l’amministrazione comunale voleva trasformare in parcheggio. Intorno a quella battaglia si sono coagulate idee e persone per realizzare attività sportive di base liberamente accessibili, grazie al volontariato e con valori riconosciuti e riconoscibili, quali l’inclusione sociale, l’antirazzismo, l’antisemitismo e l’antifascismo. Valori non negoziabili per chiunque voglia farne parte. In questi anni sono nate una squadra di calcio a 11 per adulti, una maschile e una femminile di calcio a 5, prima rappresentativa di sole donne di football popolare a Padova, due giovanili, Under 8 e Under 10, con oltre trenta bambine e bambini iscritti, ecc. Un progetto in cui il calcio, lo sport, non è solo il fine ma soprattutto il mezzo per dare vita a un’idea di comunità, con due pilastri base: uguaglianza e inclusione sociale.
La settimana scorsa è accaduto questo.
Le giocatrici e lo staff tecnico della squadra di calcio a 5 femminile Quadrato Meticcio si sono ritrovati nella palestra Nativitas, che utilizzano regolarmente per allenamenti e partite, per disputare la seconda giornata di ritorno del campionato Tuttocampo Cup, presto raggiunte dalle avversarie, le ragazze del GS Ariano (provincia di Rovigo), e dall’arbitro designato per la partita.
Una volta arrivate in palestra, però, hanno saputo che non avrebbero potuto giocare perché i gestori, senza avvisare, avevano programmato un match di futsal maschile FIGC della Coppa Veneto, alla stessa ora.
«Come squadra abbiamo chiesto spiegazioni che non ci sono state date – si legge nel comunicato dell’Asd Quadrato Meticcio –, se non sentendoci dire dal loro allenatore, con senso di superiorità e modi molto discutibili, di andarcene e che la partita della maschile sarebbe stata giocata. L’alternativa, l’unica proposta, è stata: “Potete giocare dopo di noi,…