Sarà anche un’arte nobile, quella del compromesso, ma la decisione del presidente della Federazione Ginnastica d’Italia, Gherardo Tecchi, di sospendere dal ruolo di direttrice tecnica dell’Accademia di Desio Emanuela Maccarani, lasciandola come allenatrice della Nazionale, è in fondo molto italiana.
La decisione è stata presa dopo il consiglio federale di giovedì, ma è una non decisione: Maccarani, notoriamente, è indagata dalla Procura di Monza (assieme alla sua assistente Olga Tishina) per i casi di presunti maltrattamenti e abusi psicologici nei confronti di alcune ex atlete azzurre, su cui tenta di far luce anche la giustizia sportiva. Tecchi parla di «ridimensionamento». Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha spiegato la decisione in questi termini: «In questo nostro mondo i vari soggetti che interloquiscono, cioè dirigenti sportivi, tecnici, giornalisti e stakeholders, devono avere un’opinione ma non devono sostituirsi ai giudici. Ci sono delle inchieste, sportiva e ordinaria, aperte. Diciamo che si rischiava di buttare a mare un patrimonio tecnico, in considerazione anche della presa di posizione delle ragazze, ed è stato trovato un punto di equilibrio».
Maccarani, da alcuni mesi al centro dei riflettori ma ancora non condannata né dai tribunali spo…