Non si vive di sole metropoli, nello spot italiano. Anzi, in effetti, si vive e soprattutto si vince nei piccoli centri, almeno lontano dal calcio e dalla pallacanestro, a livello di sport di squadra, ed ecco sulla cartina svettare il tricolore laddove, magari, uno non se lo aspetta, nelle piccole capitali. Luoghi solo apparentemente improbabili ma che, invece, raccontano molto dello sport italiano e delle sue logiche. Questo è un compendio di geografia, scudetti e discipline endemiche, rapida citazione di trionfi che spesso non escono dalle circonvallazioni o dalle tangenziali, e non certo per colpa loro.
Magari non giocano nei palazzetti e nei campi di casa, perché troppo piccoli o comunque non a norma per determinate competizioni (e accade molto spesso), magari, quasi sempre, l’indicazione geografica tipica viene in parte oscurata dai title sponsor, magari – ed è ancora più probabile – si tratta di club che ieri non c’erano, o non così, oggi sì (e trionfano) e domani non più, eppure l’Italia dello sport vede trionfare Conegliano e Conversano, Follonica e Recco, Calvisano e Schio, in alcuni casi anche a livello internazionale. Le sottovalutiamo, certe vicende, comprensibilmente – schiacciati come siamo sui numeri degli sport più popolari, uno su tutti – ma non proprio correttamente, perché occhio: si tratti di pallamano, hockey su pista o su ghiaccio, futsal o pallanuoto, per non parlare del rugby lontano dallo United Rugby Championship, viene difficile rendersi conto che anche solo per esserci, in un campionato di massima divisione, servono denaro, serietà e organizzazione. Figura…
