Cina Il 2023 si avvicina e, sebbene il caso sia quasi totalmente sparito dai radar, per la WTA è il momento di decidere se tornare a organizzare eventi in Cina, dopo l’annullamento di tutti i tornei del 2022 dovuto al caso di Peng Shuai (ne accennammo qui), o meno. «Speriamo di essere in grado di farlo, ma non comprometteremo i nostri principi fondanti. Continuiamo a mantenere saldi la nostra posizione», ha detto due settimane fa al Daily Mail Steve Simon, ceo della Women’s Tennis Association, lasciando presagire il proseguimento del boicottaggio, sebbene le notizie di stampa della settimana precedente sostenessero il contrario. Sarà davvero così?
Lacrime Durante la Laver Cup, che vede scontrarsi i migliori tennisti europei contro i migliori del resto del mondo, sono state scattate molte immagini – su Federer e l’ipocrisia di molti riguardo al suo addio al tennis dedicheremo il prossimo Stielike Plus – che passeranno alla storia e che ci raccontano qualcosa sullo sport che non sempre percepiamo con chiarezza, almeno tre: 1. la difficoltà di smettere anche quando si è vinto quasi tutto – soldi compresi – e si è fatta la storia di una disciplina sportiva; 2. gli avversari, soprattutto negli sport individuali, lo sono in campo ma, generalmente, mai fuori, alla faccia di chi sbava anche nelle rivalità extracalcistiche; 3. negli occhi dell’altro, quando si è combattuto con lealtà e stima, si vede una parte di noi. Quelle immagini e quelle lacrime sono già storia. Magari anche studiarla.
Inno Nell’ultima partita del gruppo 3 di Lega A di Nations League, durante l’inno nazionale italiano, cioè del…