Anche qui, un dato di fondo e un mito da sfatare: le coppe europee non nascono con l’UEFA, la cui fondazione risale al 1954. Nascono ben prima, se si pensa alla Mitropa Cup nel suo periodo di maggiore splendore, tra il 1927 e il 1940, o alla successiva Coppa Latina (1949-1957), organizzate insieme da alcune federazioni nazionali, autorizzate dalla FIFA ma considerate poi, con l’avvento del nuovo regolatore, o eventi di secondo piano o non ufficiali. Una chiave di lettura di quanto l’UEFA abbia proiettato la sua immagine sul passato anche storico del calcio internazionale, in fondo, si può trovare anche nel fatto che nessuno considera più apicali – sebbene lo fossero – trionfi come quelli di Sparta e Slavia Praga, First, Rapid e Austria Vienna, Bologna, Ferencvaros e Ujpest. Questo per dire che l’UEFA, ben diversa nel 1955 (anno di inizio della prima Coppa dei Campioni) rispetto a quella di oggi, ha finito per decretare lo standard di cosa fosse o non fosse rilevante per il calcio europeo, incidendo anche sul passato. Nel corso degli anni, con una accelerazione violenta negli ultimi tre decenni, la UEFA è cresciuta sino a diventare più rilevante, dal punto di vista economico, della FIFA stessa: un potere che, inevitabilmente, qualcuno vuole contrastare.
Cosa sostiene l’UEFA
Nella vertenza che la oppone a European Super League S.L. innanzi alla Corte di Giustizia europea, la confederazione continentale europea è convinta di avere in mano le carte migliori in virtù del suo storico posizionamento istituzionale. Definendo ESL come «un esempio da manuale di ciò che è un cartello», l’UEFA destina per sé la salvaguardia dei valori di competizione europei. Qui il sottotesto non è sportivo, ma sociale, al punto che il frontman del pool legale di Nyon, Donald Slater dello studio belga Ashurst, ha sostenuto che «in quanto organo di governo sportivo, la UEFA svolge le funzioni che le sono attribuite con imparzialità e perseguendo principi essenziali nello sport come lo sono nella società europea: che la competizione debba essere aperta a tutti e che il merito, non il denaro, debba determinare il risultato». Diventa chiaro qui come la…