IL BUONO In semifinale al Roland Garros, dopo avere vinto il suo primo torneo WTA a Rabat. Stiamo parlando di Martina Trevisan, ventottenne fiorentina che ci ha fatto spellare le mani in questi giorni a Parigi. Il suo è un percorso sportivo e umano nel quale sono presenti tutte le difficoltà che un’atleta può incontrare nel proprio cammino, più psicologiche che fisiche. Dal 2010 al 2014, infatti, Martina ha lasciato il tennis, odiava le sue gambe di sportiva e aveva iniziato a nutrirsi solamente di bacche arrivando a pesare 46 chili. Oggi che l’anoressia è alle spalle riguarda i suoi tatuaggi: un cuore che si trasforma in una rosa nel braccio sinistro e la scritta Ad maiora. Al tennis è tornata prima come maestra e poi nel circuito, con un team di professionisti che la seguono e l’aiutano. Adesso è 59a nel ranking WTA, è tornata a sognare in grande ma, soprattutto, la sua storia è significativa considerando ciò che si è messa alle spalle. Un tema che ci sta a cuore e ci rimanda alla monografia Il peso dello sport.
IL BRUTTO I team radio della Formula 1 sono una delle poche concessioni alla realtà nello sport patinato e paraculo. L’errore di strategia della Ferrari che ha privato Leclerc del possibile successo a Montecarlo si è evidenziato appena il monegasco si è reso conto dello sbaglio del team («Fuck, fuck! What are you doing?»), quindi il pilota ha sfogato amarezza e frustrazione alla fine con il team principal Mattia Binotto.
Leclerc: «No words, no words… ahi ahi ahi… Season is long but we can not do that. We can not do that».
Binotto: «Charles…».
L: «Non possiamo fare così».
B: «Lo sappiamo Charles. Adesso concentriamoci che ce ne sono tante, vedrai che ci rifaremo. Quindi vieni, torna dentro».
L: «Si sì, sono sicuro che ci rifaremo, ma dai, a casa fa male».
Nello sport si sbaglia, l’errore …