IL BUONO Passeremo per buonisti – rischio che corriamo volentieri, essendo una definizione già intuitivamente piuttosto imbecille – ma i gesti di fair play qui troveranno sempre spazio. L’ultimo è quello di Carlos Alcaraz al Master 1000 di Miami alcuni giorni fa, in semifinale contro Hurkacz, il punto che lo spagnolo ha chiesto di rigiocare dopo una chiamata erronea dell’arbitro, un doppio rimbalzo inesistente. Primo set, si era sul 5-6 per Alcaraz, sarebbe stato il punto dello 0-40 (che peraltro lo spagnolo aveva anche chiuso dopo la risposta di Hurkacz) eppure il 18enne iberico ha richiamato il giudice chiedendo la ripetizione del punto. Una situazione della quale hanno scritto tutti, ed è l’unico aspetto scoraggiante: significa che ormai, nello sport e di conseguenza nei media, davvero il fair play è l’uomo che morde il cane.