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Correre fa bene?

Lo scorso 11 aprile si è tenuta “Run for Science (R4S)” un evento che fonde corsa e ricerca scientifica, organizzato dal Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona in sinergia con un network nel tempo allargatosi a 36 atenei nazionali e internazionali

di Antonella Bellutti

Correre fa bene al mio corpo? Cosa succede al mio corpo quando corro durante le ore successive allo sforzo? Esiste un modo per ottenere il massimo beneficio e minimizzare rischi ed effetti negativi? Come posso migliorare la mia prestazione? La corsa può prevenire e curare le malattie? A queste semplici domande non corrispondono risposte altrettanto semplici, perciò dal 2014 a Verona si corre per la scienza. Lo scorso 11 aprile si è tenuta “Run for Science (R4S)” un evento che fonde corsa e ricerca scientifica, organizzato dal Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona in sinergia con un network nel tempo allargatosi a 36 atenei nazionali e internazionali (tra cui le università di Milano, Brescia, Roma Foro Italico, Urbino, Torino e Bourgogne-Franche-Comtè – Francia, l’University of Technology di Sydney – Australia, di Kent – Regno Unito, di Jyvaskyla – Finlandia, la Western University –Canada).

Giunta quest’anno alla dodicesima edizione, la R4S rappresenta una consolidata realtà scientifica già capace di dimostrare quanto la corsa (e la camminata veloce) siano un modello di esercizio fisico efficace nel prevenire e migliorare il decorso di diverse condizioni patologiche come diabete, cardiopatie e la malattia oncologia. La manifestazione appena conclusa si è concentrata, per la seconda volta consecutivamente, sul tema cruciale del rapporto tra attività fisica e cancro: un’occasione unica per approfondire, attraverso un approccio multidisciplinare, i benefici dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione, supporto e miglioramento della qualità della vita per le persone colpite da patologie oncologiche. Ed è senz’altro questo l’obiettivo principiale della manifestazione ovvero la sensibilizzazione sull’importanza dell’attività fisica, la promozione della consapevolezza dei benefici del movimento regolare come strumento non solo di prevenzione primaria e secondaria (ciò significa cha ha un ruolo sia nell’impedire l’insorgenza della malattia sia nell’identificarla precocemente): ora è infatti acclarato che abbia un ruolo anche nella prevenzione terziaria ovvero nella capacità di stimolare il recupero post patologia. Le statistiche rendono esplicita la correlazione positiva tra esercizio e salute sebbene i meccanismi che giustificano tale beneficio non siano ancora del tutto chiari e dunque in fase di studio.

Nel corso dell’edizione 2024 i dati raccolti hanno dimostrato che le sostante rilasciate in circolo dopo l’attività di corsa/camminata veloce riducono la crescita di cellule di tumore alla prostata in modelli in vitro. Grazie alla partecipazione di runners donne, nell’edizione 2025 si è cercato di replicare lo studio sul tumore al seno.

L’organizzazione di R4S è complessa. In prossimità della zona di partenza e arrivo viene allestito il “Village Sport Scienza e Ricerca” con stand per effettuare le rilevazioni medico-sportive. Tutti coloro che scelgono di partecipare (iSciencer) effettuano una prova al meglio delle loro possibilità sulla distanza di 5, 10 o 21 km (da percorre correndo o in camminata veloce) e si sottopongono a test di valutazione funzionale prima e dopo lo sforzo; lo scopo è definire gli effetti della corsa sull’organismo e, attraverso i dati raccolti, descrivere metodologie di preparazione e recupero, ottimizzare la prestazione e studiare la correlazione con la salute. Possono partecipare sia persone sane sia persone affette da malattia già seguite dai dipartimenti protagonisti dell’organizzazione. Nelle varie edizioni sono state studiate specifiche condizione patologiche e, nelle ultime due, le malattie oncologiche appunto. Il metodo della R4S rappresenta un chiaro esempio di come sia cambiato l’approccio nella medicina in generale e in oncologia in particolare negli ultimi vent’anni. Oggi si guarda sempre più alla persona nella sua interezza piuttosto che concentrarsi solo sulla malattia. Un elemento fondamentale di questa trasformazione è il nuovo concetto di salute, non più semplice assenza di patologie ma uno stato di complessivo benessere fisico, mentale e spirituale da coltivare attivamente: una visione che rende imprescindibile la promozione dell’attività fisica e lo stile di vita sano.

La raccolta dati su cui si focalizza l’evento R4S ha dato vita in questi 12 anni a numerose pubblicazioni su riviste scientifiche[1], esattamente 56. Tra i dati più interessanti c’è che il 70% delle neoplasie viene abbattuto con stile di vita e prevenzione. Dopo 12 anni di attività il messaggio più importante che l’iniziativa diffonde riguarda l’evidenza che sport e scienza, insieme, hanno la forza di rappresentare un atteggiamento proattivo nella ricerca della salute e che ogni studio può diventare strumento di prevenzione. Run for Science realizza l’idea che scienza e sport, insieme, possano creare un futuro più sano e consapevole per tutti. Un terreno fertile in cui troverebbe radicamento l’emendamento all’articolo 33 della Costituzione: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. Ciò che però manca e fare in modo che l’educazione motoria-sportiva entri veramente nella vita di ognuno. Meglio se attraverso la scuola, unica esperienza che riguarda tutti.


[1] https://www.r4s.it/it/pubblicazioni-it/


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