Zero titoli. Dal 2018, data in cui è diventato presidente della Ferrari, John Elkann non è riuscito a riportare né il titolo piloti, né quello costruttori che mancano rispettivamente dal 2007 e dal 2008. La gestione del nipote di Gianni Agnelli però è stata tutt’altro che marcata dall’immobilismo.
Troppo Binotto? Nell’era del dominio Mercedes prima e di quello di Verstappen dopo Elkann, che fin da bambino seguiva ai box le gare con suo nonno e il fratello Lapo, è il responsabile della scelta di Mattia Binotto, come team principal. L’ingegnere nato in Svizzera, ma di origine emiliana, in Ferrari dal 1995 come motorista è rimasto in sella dal 2019 al 2022 con una gestione che ha avuto qualche acuto (sette vittorie) e tanti momenti no ed errori più o meno evidenti di strategia. Come i problemi con il motore 2019 che oltre a un accordo con la FIA ha avuto conseguenze sulle stagioni successive, con la Rossa poco competitiva. Elkann ha sempre difeso nelle interviste la scelta di Binotto e il suo operato ma a tratti la proprietà è parsa poco presente con l’ingegnere, che a costo di molte ironie, al contrario ci ha sempre messo la faccia. Il figlio di Alain Elkann è stato accusato di avere aspettato troppo per sostituire il team principal che al di là della scarsa compet…