focus_1Monografia

Battocletti, la regina del cross

Il volto sorridente e soddisfatto sporco di fango mentre si appresta a vincere una gara campestre è il manifesto dello spirito che la Nadia nazionale ha portato nell’atletica leggera

La prima volta che ho visto Nadia Battocletti è stata sul cellulare, un reel che faceva vedere questa ragazza sorridente, sporca di fango nel viso e soddisfatta mentre si apprestava a vincere una gara di cross, io che la campestre l’ho fatta arrivando ultimo dopo essere scivolato nel fango e nel ghiaccio al primo giro. Da quel giorno ho iniziato a seguirla ed è stato un crescendo di vittorie e soddisfazioni azzurre che oggi fanno della ventiquattrenne di Cles una delle punte di diamante dell’atletica leggera azzurra e dello sport nazionale e internazionale: quel viso è un manifesto, il manifesto di una nuova generazione di atlete capaci di competere ai massimi livelli.

Atleta delle Fiamme Azzurre, Nadia ha vinto la sua prima medaglia nel 2016, bronzo all’Europeo Under 20 di Grosseto nei 3000 metri piani. Ma il momento in cui ha rotto definitivamente gli indugi e ha mostrato al mondo intero quel sorriso corsaro è stata l’estate del 2024. Il 7 giugno all’Europeo di Roma vince la medaglia d’oro nei 5000 metri piani con il tempo di 14’35”29, siglando il primato italiano e il record dei campionati; quattro giorni più tardi sale sul gradino più alto del podio anche nei 10000 metri piani con il tempo di 30’51”32, anch’esso primato italiano. Ai Giochi Olimpici di Parigi, nella finale dei 5000 del 5 agosto migliora il record italiano con il quarto posto: originariamente le era stato attribuito il bronzo, ma al termine della gara è stato accolto il ricorso della federazione keniana contro la squalifica inflitta a Faith Kipyegon per una presunta spinta all’etiope Gudaf Tsegay, mentre era in testa alla gara al penultimo giro. Il 9 agosto vince la medaglia d’argento nei 10000 met…

Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.