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La santificazione dell’ipercapitalismo

Nonostante gli entusiasmi, a qualcuno l'enfasi per l'America’s Cup non piace. Ma non per lo sport, per le imbarcazioni, per i timonieri. C’è qualcosa di diverso

Watching a yachting race is as exciting as watching the grass grow, ovvero: guardare una regata è divertente come guardare l’erba crescere. Eccitante, no? Si tratta di un vecchio detto britannico, in realtà molto popolare, che nel 1974 diede il pretesto al New York Times per un gustoso articolo di Frederick Platt (lo trovate qui) nel quale, fra le altre cose, si sostiene, del tutto correttamente, che «la vela è un argomento di cui devi sapere tutto o niente. Per mantenere vividi i confini di questa distinzione, le persone che se ne intendono di yacht parlano, di solito per giorni, nel loro codice segreto (…). Per coloro che non sanno nulla, come me, l’America’s Cup è semplicemente una splendida cornice».

L’articolo è di cinquant’anni fa esatti, e non sfugge a nessuno che, sia a livello tecnologico che a livello mediatico, si tratti realmente di un altro mondo. Per tanti puristi, per tanti appassionati di vela, addirittura di un altro sport, o quantomeno di una classe a parte. Chi scrive questo pezzo, uno dei rari pezzi più o meno in prima persona – orrore! – che vengono pubblicati su The SpoRt Light, alza le braccia in questo senso. Lo ammetto: pur con tutta la buona volontà, dal punto di vista tecnico non ci capisco niente. Già individuare chi è davanti è sufficiente, e in questo senso siano benedette tutte le elaborazioni digitali che, oggi, consentono al pubblico profano – che poi è la gran parte di coloro che seguono la Louis Vuitton Cup e l’America’s Cup, almeno in Italia – di potersi sentire esperti, di fare bella figura parlandone con gli amici. L’enfasi di Guido Meda, poi, aiuta, anche perché sa di cosa parla. Ed è vero anche che, negli anni, gli entusiasmi per le varie imbarcazioni i…

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.