Monografia

Dal 12 metri agli hydrofoil

Da Azzurra a Luna Rossa, passando per Il Moro di Venezia, come sono cambiati gli scafi che si contendono l’America’s Cup

Foto di copertina by Renan_Brun feat. Pixabay

Azzurra, Il Moro di Venezia e Luna Rossa rappresentano gli ultimi quarantuno anni della vela italiana nella più antica competizione internazionale arrivata sino a noi, per la conquista del trofeo più famoso di questo sport: l’America’s Cup. Mari, venti e, soprattutto, scafi via via diversi che raccontano meglio di ogni altra cosa la storia e l’evoluzione di questo sport. Basta guardare le immagini di Azzurra del 1983 e quelle di Luna Rossa oggi per comprendere quanto studio matematico ispirandosi alla tecnologia aeronautica sia stato impiegato e impegnato per realizzare le imbarcazioni, i catamarani, che si contendono lo storico trofeo, lì dove i regolamenti e il loro rispetto determinano i confini entro i quali operare e costruire, ognuno con strategie e filosofie diverse.

L’edizione del 1983, quella in cui Azzurra portò per la prima volta la bandiera italiana in questa competizione, è considerata anche quella che di fatto ne ha cambiato la storia: bastò, infatti, un’invenzione per mostrare al mondo la lentezza dei 12 metri, con Australia II che si presentò con una chiglia con le alette, riuscendo così a battere Liberty nelle acque di Newport per 4-3. L’equipaggio italiano si batté bene con una barca lunga 19,98 metri e larga 3,81, costruita in lega di alluminio e con la ghiglia di piombo, capace di navigare sotto i 10 nodi di bolina; dove erano ancora gli uomini a fare la differenza nel Match Race, la regata a due che da sempre caratterizza l’America’s Cup. E quattro anni dopo furono le onde del Pacifico a mandare in pensione i classici 12 metri S.I. (che sta per stazza internazionale), inaugurando l’era degli scafi in fibra di vetro, più leggeri e manovrieri, facendo intuire il futuro della competizione.

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Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.