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Le seconde squadre in Europa

Francia, Inghilterra e Spagna, tre modelli differenti che danno risultati diversi, tra globalizzazione e seconde generazioni

Mentre in Italia le seconde squadre stentano, non tanto e non solo nei risultati, quanto nel decollare come sistema, dove la loro presenza è, più o meno, giustamente contingentata e non libera – attualmente ci sono solamente quelle di Atalanta, Juventus e Milan –, all’estero ci sono modelli differenti che funzionano in maniera diversa, dove solo quello spagnolo alla fine sembra dare risultati concreti in chiave Nazionale. Ma forse è anche questo l’errore di prospettiva, perché in Italia si parla di squadre B solo quando gli azzurri perdono e mai in funzione dei singoli club. In Spagna, infatti, non ci sono solo queste ma anche molti centri federali e una politica che ha permesso alle seconde generazioni di prendere la cittadinanza in maniera più veloce e meno burocratica: l’ultimo Europeo vinto ha dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, che questa miscela funziona bene. E allora per capire meglio come funziona all’estero vediamo come sono state organizzate le squadre B in Francia, Inghilterra e, appunto, Spagna.

Francia

Nessun limite d’età ma sono fuori dal calcio professionistico. Queste sono le due caratteristiche principali delle squadre B francesi. Questo permette ai club di limitare il budget, massimo due milioni di euro a stagione. In Francia le seconde squadre possono partecipare al CFA1 – corrispondente alla Serie D italiana –, ma è più probabile trovarle in CFA2, la nostra Eccellenza. La quarta divisione francese è semiprofessionistica e per questo motivo le squadre riserve partecipano al campionato come “fuori classifica”. Ciò è legato pure all’assenza totale di limiti d’età. I grandi club possono così sfruttarle per utilizzare con continuità giocatori che hanno poco spazio tra i big e/o in fase di recupero da gravi infortuni. Le squadre B, quindi, giocano un campionato poco competitivo ma che garantisce un ottimo allenamento rispetto a un torneo giovanile. Diversi calciatori francesi che oggi giocano nei più importanti club europei sono passati da una militanza –…

Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.