2,5 miliardi di euro: è quanto l’Uefa ha stimato di incassare grazie all’Europeo, una cifra derivante per tre quinti (circa 1,5 milioni) dai diritti di broadcasting, ai quali vanno sommati i 300 milioni attesi dalla vendita dei biglietti e circa 800 milioni generati dagli accordi di sponsorizzazione e di partnership con le aziende che hanno firmato con la confederazione per fare comparire i propri marchi a margine delle competizioni. Considerando il montepremi per le nazionali in campo (331 milioni) e le spese, l’incasso al netto dei costi che l’Uefa stima di ottenere è di 1,19 miliardi. Una vera e propria macchina da soldi, chiaramente non al livello del Mondiale, gallina dalle uova d’oro della Fifa, ma di certo capace di numeri in continua crescita. E, allora, andiamo a vedere chi ha scommesso su Euro 2024, accompagnando la confederazione guidata da Alexander Ceferin, anche per capire alcune direzioni. In qualche modo, è una sorta di follow the money.
Tredici sono gli official partner di Euro 2024: in ordine alfabetico si tratta di Adidas, AliExpress, AliPay, Atos, Betano, Booking.com, Byd, Coca-Cola, Hisense, Lidl, Strauss, Visit Qatar, Vivo. Alcuni di questi sono habitué delle grandi rassegne sportive, da Adidas (che peraltro è tedesca e, nel suo centro sportivo a Herzogenaurach, sta svolgendo il ritiro la Germania) a Coca Cola, altre sono aziende tedesche che sfruttano così, partendo dal locale, le possibilità di visibilità e partnership offerte dagli accordi, come Engelbert Strauss (abbigliamento da lavoro), Lidl (gdo), altre ancora (come Booking.com) hanno in effetti più di un motivo per essere associate a una rassegna nella quale pernottamenti e spostamenti sono all’ordine del giorno per centinaia di migliaia di persone. Atos è un’azienda francese che si occupa di servizi IT, ed effettivamente, considerando il supporto tecnologico e informatico che richiede l’evento (dai qr code sempre più fondamentali alla app), ha un senso in un Europeo…