Nel calcio italiano ci sono poche cosa capaci di tramandarsi nei decenni con una memoria sana e rispettosa, Superga e il Grande Torino sono una di queste. Una di quelle che chi inizia a fare il giornalista sportivo impara presto e, al di là del tifo, impara ad amare e a rispettare. Una di quelle intoccabili, dove ogni mancanza di rispetto è una ferita difficile da rimarginare. Domenico Beccaria è il presidente del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, uno dei custodi di quella memoria, che abbiamo voluto approfondire insieme.
Settantacinque anni dopo cosa rappresenta Superga per i tifosi del Torino?
«Malgrado siano passati tre quarti di secolo dalla tragedia, Superga oggi più che mai rappresenta la stella polare che guida il cammino della tribolata tifoseria granata, persa nelle tenebre di un calcio moderno privo di valori etici e significati morali e di una dirigenza che, dal fallimento del 2005 a oggi, ha fatto del suo peggio per spegnere la fiamma che da Superga non ha mai smesso di ardere, ma rischia ogni giorno di più di affievolirsi».
E per il calcio italiano?
«Stessa cosa per il calcio italiano, passato dal periodo in cui stringere la mano a fine partita all’avversario vittorioso, era un gesto di grande sportività, a oggi, dove nessuno riconosce più il merito altrui e ci si aggrappa a qualsiasi scusa pur di…