Sono la squadra che vince sempre e che viaggia per il mondo, dando spettacolo. Gli Harlem Globetrotters, fondati nel 1926, come squadra da competizione e trasformatasi poi in una formazione da esibizione, hanno contribuito ad abbattere negli Stati Uniti i pregiudizi razziali nello sport. E l’hanno fatto soprattutto grazie a una partita, giocata il 19 febbraio 1948 a Chicago e che ha cambiato la percezione degli atleti afroamericani.
Uno sport, due mondi Negli anni Quaranta il basket statunitense è collegiale e soprattutto segregato. Le principali leghe professionistiche sono la National Basket League (NBL) e Basketball Association of America (BAA), che nel 1946 si fonderanno per dare vita alla NBA. I campioni di queste leghe sono i Minneapolis Lakers che hanno nel loro roster George Mikan, considerato il primo grande “lungo” della storia del gioco. Sono una squadra solida con l’ala forte Jim Pollard, per tutti The Kangaroo Kid per la sua capacità di saltare e la guardia Herm Schaefer. Oltre al talento hanno un altro punto: sono tutti bianchi, perché la barriera del colore almeno nella pallacanestro non è stata ancora abbattuta. Più o meno contemporaneamente al dominio dei Minneapolis Lakers, a prendersi la scena sono gli Harlem Globetrotters. Non perdono da 103 partite e nel 1940 hanno vinto il World Professional Basketball Tournament, torneo organizzato dal quotidiano Chica…