Foto di copertina: copyright Davide Sabattini per Mo’ Better Football
I numeri non sempre dicono la verità. O, quantomeno, talvolta raccontano solo una parte della storia, come in questo caso: secondo i dati disponibili, sono poco meno di duemila gli italiani che giocano al Subbuteo – o meglio, trattandosi di un nome commerciale: al calcio da tavolo, quello del Subbuteo è un settore del calcio da tavolo –, ma si tratta solo dei numeri che riguardano i tesserati alla Federazione Italiana Sportiva Calcio Tavolo, la FISCT, l’associazione cioè che organizza i tornei nazionali ed è affiliata, a livello internazionale, alla Fédération Internationale de Sport Football de Table. Ora, la FISCT non è ancora riconosciuta dal CONI, anche se lavora per entrare a far parte delle DSA, le Discipline Sportive Associate, un mare magnum di associazioni tra le più disparate. Si diceva: i numeri non dicono la verità, non tutta, perché appunto qui parliamo – absit iniuria verbis – di agonisti, mentre coloro che al Subbuteo e ai suoi fratelli giocano per diletto senza alcun tesseramento rappresentano una realtà difficilmente quantificabile, e allora sì: il Subbuteo e compagni vivono e lottano insieme a noi. Tanto che…