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Unionistas, l’anima popolare di Salamanca

Un club gestito dai tifosi stanchi di quel calcio dove è necessario il sostegno di un imprenditore e dove erano estromessi dalle decisioni

«È un club fatto di soci e per i soci, con l’obiettivo di omaggiare l’Unión Deportiva Salamanca». Con queste parole Alberto Marcos Gallego, capo della comunicazione della società, spiega quale sia la filosofia de l’Unionistas, club di Terza divisione che negli ottavi di finale di Copa del Rey ha affrontato il Barcellona. Una squadra che nel turno precedente ha eliminato ai rigori il Villarreal al termine di una partita sospesa per un guasto all’impianto di illuminazione e poi ripresa il giorno seguente e che ha una storia particolare.

«Siamo nati nel 2013 – spiega Marcos – quando l’Unión Deportiva Salamanca è sparita a causa dei debiti. Era una situazione complicata, alcuni tifosi avevano lottato per la sopravvivenza del club, ma alla fine un imprenditore non ha accettato la loro proposta e la società è fallita. Alcuni di quei tifosi stanchi del modello di calcio dove era necessario il sostegno di un imprenditore e dove i tifosi non prendevano decisioni crearono l’Unionistas».

Una nuova società, che gioca le sue partite a l’Estadio Municipal Reina Sofia, e che propone un modello di gestione differente. «Il nostro si rifà a quello del calcio popolare – racconta Alberto Marcos – non ci possono essere debiti, perché abbiamo l’impegno di mantenerli a zero e se alla fine ce ne sono gli oneri sono a carico dei dirigenti, che sono scelti tramite delle elezioni. La filosofia è quella di un socio un voto. Ci sono assemblee durante l’anno, dove i soci prendono decisioni. L’hanno fatto con lo s…

Roberto Brambilla
È nato a Sesto San Giovanni, quando era ancora (per poco) la Stalingrado d'Italia. Ha scritto di sport e temi sociali per il web e per la carta. Ama la Storia e le storie. Al mattino insegna ai ragazzi, al pomeriggio sogna Berlino (Est).