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Differenze di sviluppo sessuale

Da Jarmila Kratochvílová a Christine Mboma, passando per Caster Semenya gli 800 metri femminili nell’atletica leggera sono diventati la gara dove, con grande fatica, si misurano livelli di testosterone e diritti

All’ultimo Mondiale di atletica leggera gli 800 metri piani femminili sono stati vinti dalla keniota Mary Moraa, che ha fatto il record personale, argento la britannica Keely Hodgkinson, bronzo la statunitense originaria del Sud Sudan Athing Mu, con la sua migliore prestazione stagionale, campionessa olimpica e mondiale in carica. Ma sulla gara più discussa di sempre dello sport aleggiava la figura della namibiana Christine Mboma, considerata una delle atlete più forti del mondo, esclusa dalla rassegna iridata di atletica leggera per differenze di sviluppo sessuale.

Un fermo forzato dalla decisione della World Athletics la quale, lo scorso marzo, ha stabilito che tutti gli atleti con DSD – differenze di sviluppo sessuale – non possono gareggiare se non riducono, attraverso specifiche cure, i livelli di testosterone, da un minimo di sei a un massimo di ventiquattro mesi prima delle gare, a seconda della distanza per la quale concorrono. Christine, sul momento, ha cercato di ammazzare il tempo passando dalla promozione della propria linea di abbigliamento al dare una mano nel supermercato della nonna, ma la delusione per la giovanissima, vent’anni, e talentuosa velocista, mezzofondista e lunghista namibiana è stata evidente.

«Deve prendere una pillola di estrogeni ogni giorno – ricorda il suo allenatore Henk Botha –, ma non sappiamo se questa manterrà il suo testosterone …

Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.