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La svolta occidentale dei Giochi Europei

Dopo le edizioni di Baku e Minsk, i Giochi Europei di Cracovia sono il segnale di un nuovo attivismo politico delle democrazie occidentali in campo sportivo

di Nicola Sbetti

Dal 21 giugno al 2 luglio 2023 si disputerà a Cracovia, in Polonia, la terza edizione dei Giochi Europei, una competizione da seguire non tanto per il suo significato sportivo, quanto soprattutto per i suoi risvolti politici che fino a oggi sono passati tutto sommato in silenzio sui media italiani.

Sul piano agonistico infatti i Giochi Europei non godono di particolare prestigio e molti campioni fino a oggi li hanno snobbati per preparare al meglio altre gare giudicate più importanti e di maggiore tradizione. Del resto quelli europei sono gli ultimi arrivati fra i Giochi multi-sportivi regionali, basti pensare che i Giochi Asiatici risalgono al 1951 e i Giochi panafricani al 1965. Inoltre le federazioni e i comitati olimpici europei erano già impegnati in altre competizioni multi-sportive a geografia variabile come i Giochi del Commonwealth, i Giochi del Mediterraneo o i Giochi dei piccoli Stati europei. Infine l’esistenza di Campionati europei in tutte le discipline li rendeva tutto sommato pleonastici. Invece, nel dicembre del 2012, forse anche per legittimare la propria esistenza, l’associazione dei Comitati olimpici europei (COE), sentì la necessità di dare vita a questa competizione, che (

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