Pandemia Il Covid esiste ancora, e in questi giorni lo sappiamo per esperienza personale. Esiste ancora e se ne è accorto anche il Giro, con la positività e il conseguente ritiro di Remco Evenepoel, il più eclatante ma non l’unico. Poi leggiamo oggi sulla Gazzetta dello Sport: «Evenepoel ha scelto di lasciare il Giro perché si è reso conto di non essere più nella condizione psichica e soprattutto fisica (in questo caso sì per l’attacco influenzale) per vincere il Giro. (…) Diciamo che avrebbe fatto fatica ad accettare una sconfitta e ha preferito lasciare la corsa in maglia rosa». Il pezzo si chiude definendo sprezzantemente il ritiro come una fuga. In queste frasi c’è tutto un sistema di (dis)valori, c’è un Paese intero. Ed è scoraggiante.
Confronto Che squallore vedere i giocatori del Milan a testa bassa, arringati da alcuni pregiudicati autoproclamatisi capi della tifoseria. Di ultrà, infiltrazioni criminali e regole del disordine abbiamo scritto nella monografia di due settimane fa, ma c’è sempre qualcosa da aggiornare. Detto ciò, quanto visto (peraltro niente di inedito) è uno splendido spot per gettare a mare il calcio italiano qual è ora e ripensare a paradigmi che allontanino certa gente e vietino agli atleti (sì, vietino, con tanto di sanzioni) di partecipare a certi affronti.
Quelli lì Quello di questa sera sarà il quinto derby stagionale tra Inter e Milan. I media italiani che hanno pompato e stanno pompando l’evento, tra andata e ritorno, aedi di una sfida di grande calcio, in un grande contesto, alla quale vengono dedicate pagine, aperture, interviste, amarcord e articolesse, sono gli stessi c…