Ilaria Leccardi, giornalista professionista dal 2009, già collaboratrice di Tuttosport e redattrice della redazione esteri a LaPresse, ha scritto molti libri sulla ginnastica, sia artistica che ritmica. Oggi si occupa di uffici stampa e della sua casa editrice rivolta a tematiche femminili, Capovolte, nata nel gennaio del 2019. Classe ’82, ha tre figli, due femmine e un maschio, e ha praticato ginnastica per alcuni anni. Un punto di vista privilegiato su uno sport sotto i riflettori per le denunce di violenze e abusi, tra gli altri, emotivi.
Cosa è stata e cos’è per Ilaria Leccardi la ginnastica?
«Lo sport della mia vita, che mi ha accompagnata da bambina fino a quando ho avuto il pancione per la mia prima figlia. Lo sport che amo e che ho seguito anche da giornalista. E adesso sto accompagnando il mio secondo genito in questo percorso di passione».
Come ha vissuto gli anni dell’agonismo sportivo?
«La mia storia agonistica è scarsa e si è consumata in una piccola società di provincia, la Scapolan di Alessandria. Qui, però, ho trovato un maestro che è diventato il mio secondo padre, Oreste Ciocala, una figura importantissima nella mia crescita. In una realtà fatta di palestre condivise, dove si dovevano montare e smontare gli attrezzi, e con la quale sono riuscita a fare anche qualche collegiale. La mia speranza è che altre ragazze trovino istruttori come Oreste, che nella mia vita, non solo sportiva, è stato un faro».