Il giornalismo, a volte, qualche merito continua ad averlo. Quando La Repubblica, il 30 ottobre 2022, ha pubblicato l’intervista dell’ex azzurra della ginnastica ritmica Nina Corradini, che nel 2021 aveva lasciato le Farfalle ad appena 19 anni, si è scoperchiato il vaso di Pandora di una serie di atteggiamenti vessatori tutt’altro che rari nelle palestre e – lo si sarebbe scoperto poi – non ignoto alla Federazione Ginnastica d’Italia, che tuttavia negli anni aveva di fatto oscurato, coperto e minimizzato il problema.
Pubblicata sul dorso romano del giornale, e non nelle pagine di sport nazionale, quell’intervista (nella quale Corradini raccontava delle umiliazioni del rito del peso, della paura di mangiare correttamente per non prendere due etti in più, dei «vergognati», «mangia di meno», «come fai a vederti allo specchio?», dell’essere considerata «solo una pedina») dava voce a un malessere che poi si è scoperto essere diffuso. «Ora voglio informare e proteggere le bambine più piccole: tutti devono sapere la realtà», chiosava Corradini. Un j’accuse coraggioso e schietto, al quale a stretto giro si sono accodati quelli di altre ex ginnaste come Anna Basta (a questo link una sua intervista a Fanpage) e Giulia Galtarossa, quest’ultima successivamente anche allenatrice. Denunce che si sommavano ad altre denunce e andavano ad indirizzarsi a un preciso contesto d’élite federale che ha interessato principa…