Il numero l’ha fornito l’Asaps mercoledì, dopo la morte in strada di Davide Rebellin: nei primi otto mesi del 2022, sono stati 104 i ciclisti che hanno perso la vita sulle strade italiane nell’immediatezza dell’incidente e, a questi, si devono poi aggiungere i decessi avvenuti a distanza di giorni o settimane negli ospedali dopo il ricovero seguito al sinistro. Il numero, già nella serata dello stesso mercoledì, era già aumentato, dopo un’altra tragedia nel Ferrarese costata la vita a un ragazzo di 16 anni. Fa notizia l’ex professionista, ma il dramma è identico.
In assoluto, sempre l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale parla di 3.476 incidenti tra bici e monopattini e altri veicoli, sempre da gennaio ad agosto 2022. L’ex professionista, Rebellin come Scarponi, costringe anche i media a dedicare qualche riga in più alla situazione, al rapporto sempre più difficile tra la bicicletta e la viabilità ordinaria. Nella monografia “Bici”, qualche mese fa, in un’intervista a Gabriele Battistuzzi abbiamo a lungo parlato di questo rapporto malato, di un problema culturale notevole anche perché l’Italia è un luogo particolarmente autocentrico.
I dati lo confermano: l’Italia è tra le prime in E…