Perdenti Un quasi scoop, un commento piccato, una replica vendicativa. La querelle tra Jean Alesi e la Gazzetta dello Sport, negli ultimi giorni, racconta di miserie assortite e di ripicche tanto per. I fatti: il quotidiano pubblica l’anticipazione del siluramento del team principal della Ferrari Mattia Binotto (a onor del vero apparso prima su QS, me è un dettaglio), l’ex ferrarista Jean Alesi definisce lo scoop «una palla» e rincara bollando il giornale come «poco serio», la Gazzetta ribatte con un editoriale del direttore Barigelli in cui si invita la Ferrari a lasciar «perdere i questuanti. I perdenti che hanno sempre la verità in tasca e la bacheca vuota», e ancora parla di «piloti che hanno passato in pista più tempo a perdere che a vincere», «professionisti della comunicazione». Discorso che lascia piuttosto basiti perché lascia intendere che valgano solo le vittorie, aspetto per certi versi vero. Ma se quelli che hanno la verità in tasca e la bacheca vuota devono essere lasciati perdere, allora alcuni opinionisti dalla Gazzetta per coerenza presto dovrebbero sparire e tanti perdenti di successo mediatico non dovrebbero essere più intervistati. O forse, giustamente, no, e questo significa che di un editoriale del genere si poteva serenamente fare a meno?
Chiacchiere Più che del Mondiale, in Italia si discute di chi commenta il Mondiale. Quando Messi segna la rete contro il Messico, in trend topic sul Twitter italiano per un paio d’ore non finisce l’hashtag di Messi ma quello con il cognome della seconda voce in telecronaca: Daniele Adani. L’altra seconda voce sulla quale sui social si sta disquisendo in questi giorni è Andrea Stramaccioni. Discussioni che poco hanno a che vedere con la competenza dei loro interventi e che si soffermano sul tifo, pro e contro, e sul loro modo di dire le cose; Adani poi è ideologico a prescindere e l’ideologia col giornalismo si sposa male. A noi, semmai, interessa un altro aspetto. Entrambi sono competenti ma quando si fa informazione, anche quella sportiva, ci sarebbero delle regole da rispettare, anche il modo in cui si dicono le cose è importante: buttare tutto in caciara o nello stile bar sport, da Bobo TV o pegg…