Domenica sera mi sono incartato a guardare alcune trasmissioni sportive sui canali generalisti, nelle quali, ovviamente il tema principale era il gol annullato a Milik e l’utilizzo del VAR, argomento di cui ho parlato anch’io su Radio Vaticana, nella trasmissione di Giancarlo Lavella Non solo sport. A un certo punto il conduttore ha chiesto ai giornalisti presenti, tra cui Giuseppe Cruciani, se i media sportivi italiani stavano dando il giusto spazio alle imprese dell’Italvolley e a quelle dell’Italbasket.
Nazionale di pallavolo che, come saprete, ha vinto il Mondiale in casa della Polonia, campione in carica: un’impresa pazzesca. Come accade poi da molto tempo, sui social è arrivata l’ondata di indignazione per questa mancanza di attenzione e di rispetto per gli altri sport, nella mia bolla molto presente. Vero è che, a chi veramente ha un’idea diversa di come dovrebbe essere raccontato, si accodano tantissimi che hanno solo voglia di prendere di mira giornali e giornalisti, quelli che alla fine i giornali nemmeno li leggono, così come i siti, ma li sfogliano distrattamente al bar, perché non li comprano nemmeno. Ed è molto curiosa questa cosa, cioè essere giudicati da chi non partecipa, né economicamente né spendendo del tempo sul lavoro giornalistico.
Tant’è. La mia personale impressione a questo riguardo è che purtroppo editori, giornali e giornalisti hanno depauperato, negli ultimi trent’anni, un tesoretto di lettori, quelli che comprano, che leggono, che s’impegnano e s’indignano – i migl…