Grandi Uno dei volti migliori degli Europei, a livello di protagonisti in acqua, è quello ormai riconoscibilissimo di Gregorio Paltrinieri. Mediatico il giusto, poco avvezzo al gossip, troppo ordinario per essere un divo, sconta peraltro l’essere un fuoriclasse delle specialità meno spettacolari e televisive del nuoto, mezzofondo e fondo. Eppure, a ben guardare, sarebbe bene considerarlo come uno dei più grandi atleti italiani di sempre, e non solo limitandosi al nuoto: nella sua carriera (classe 1994, prime medaglie a Mondiali ed Europei nel 2012, tre allori olimpici) è un esempio di longevità e di capacità di uscire dalla comfort zone dei successi del mezzofondo per diventare campione anche in acque libere. Solo negli ultimi due anni: argento 1500 e bronzo 10 km a Tokyo (reduce dalla mononucleosi, guai a dimenticarlo), doppietta 1500-10 km, nei 1500 con anche il record europeo, ai Mondiali di Budapest, quattro medaglie (tre ori) agli Europei. Il suo posto è lassù.
Interesse Nel lungo periodo di lockdown dello sport, le piscine sono rimaste a lungo chiuse per i praticanti amatoriali. Gli atleti italiani di interesse nazionale, al contrario, hanno avuto al tempo la possibilità di allenarsi anche quando, in altri Paesi, i loro colleghi erano rigidamente fermi, un aspetto che è servito a mantenere gli azzurri a un discreto livello di preparazione nonostante le difficoltà. Al di là dagli aspetti di strutturazione e programmazione della FIN negli ultimi quindici anni, è difficile dire se e quanto sia servito per quanto concerne gli appuntamenti internazionali successivi, tuttavia il nuoto è stato lo sport dal quale sono arrivate più medaglie a Tokyo nel 2021, gli azzurri hanno fatto un figurone a Budapest ai Mondiali in vasca lunga e dagli Europei di Roma sono arrivate 67 medaglie. Davvero niente male.
Capo Chi gode più di tutti del trionfo epocale dell’Italia del nuoto agli Europei di Roma è Paolo Barelli…