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Serie C, come caos

Estromissioni, tribunali, ricorsi, organici ancora non definiti, inizio slittato: è la solita nuova estate della nostra terza divisione

Il futuro, in serie C, è un’ipotesi. Lo è pressoché ogni estate, in realtà, da tempo immemore, al punto che non ha nemmeno troppo senso andare indietro di decenni per cercare di spiegare cosa non funziona: anche restringendo l’analisi alle ultime dieci stagioni precedenti quella attuale (dall’annata 2011-2012), il disagio in termini della categoria di base del professionismo italiano è sin troppo evidente. E, si badi, si parla di undici anni nei quali si sono succeduti tre diverse presidenze: l’occaso dell’era di Mario Macalli, in carica dal 1997 al luglio 2015, i quasi tre anni al vertice di Gabriele Gravina, dal dicembre 2015 all’ottobre 2018, prima del grande salto al soglio federale, infine l’elezione di Francesco Ghirelli, tuttora in carica.

Sin qui il prologo, ma per entrare nel merito è fondamentale la cronaca di questi giorni. Premessa: i tre gironi della serie C 2022-2023 sarebbero dovuti iniziare il 28 agosto. Ora la data è slittata al 4 settembre, ma ci vuole un significativo esercizio di ottimismo per credere che la prima giornata non venga rimandata di nuovo. Cos’è successo? Nulla di strano né di inedito per la Serie C, ma qualcosa che, altrove, azzererebbe i vertici del calcio, non solo e non tanto della terza divisione: è successo insomma che, dopo non avere concesso il Collegio di Garanzia, sulla base delle relazioni della Co.Vi.So.C, le licenze per l’iscrizione a Campobasso e Teramo, respinte anche dopo i ricorsi delle due società presso il Tar del Lazio, la Lega Pro ha annunciato i ripescaggi di Fermana e Torres per riportare l’organico a 60 club totali. Tutto bene, non fosse che il 4 agosto il Consiglio di Stato ha sospeso la non concessione della licenza al Campobasso e il 16 agosto ha approvato la med…

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.