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All’angolo rosso: European Super League

Il monopolio, le minacce, le sanzioni: ESL mira a togliere all’UEFA il ruolo di organizzatore unico. E bersaglia Nyon in diversi tribunali

Un dato, prima di tutto: al di là del ritiro dal progetto, così come annunciato da nove dei dodici club fondatori della società di diritto spagnolo European Super League Company S.L., il progetto è ancora vincolante per undici club che formalmente, ne fanno ancora parte. Tutti tranne l’Inter (che non avrebbe in realtà mai ottenuto il via libera a partecipare al progetto dai propri creditori, potendo così uscire dall’accordo per effetto di una specifica clausola), e ciò significa che, pur magari obtorto collo – ma nemmeno tanto – oltre a Real Madrid, Juventus e Barcellona sono ancora vincolate alla società Atletico Madrid, Milan, Arsenal, Chelsea, Manchester City, Manchester United, Liverpool, Tottenham Hotspur. Resta tuttavia chiaro che sono Barcellona, Real e Juventus i promotori principali e i fondamentali sostenitori di una querelle il cui esito andrà ben oltre la Superlega.

Cosa sostiene ESL
A perorare le ragioni di European Super League S.L. sono, fra gli altri, Jean-Louis Dupont dello studio Roca Junyet, celebre per il caso Bosman, Martin Hissel dello studio belga Elegis e Miguel Odriozola Alen dello studio madrileno Clifford Chance. European Super League sostiene che il potere detenuto dalla FIFA e dall’UEFA di autorizzare la disputa di partite e competizioni internazionali non sia soggetto ad alcun tipo di limite né a una procedura oggettiva e trasparente, ma al potere discrezionale dei rispettivi organismi privati che, dato il monopolio nell’organizzazione delle competizioni e gestione in esclusiva di rendimenti economici derivanti, hanno un chiaro interesse a negare l’autorizzazione a qualsiasi altro torneo teoricamente apicale. Le sanzioni che l’UEFA ha minacciato (e poi accantonato, al momento) nei confronti dei club separatisti e dei loro giocatori – nei primi comunicati dell’aprile 2021 la confederazione aveva minacciato …

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.