Il fratello più piccolo è anche quello più irregolare, ma in fondo è giusto che sia così. Del resto nasce libero, normato diversamente tanto dal calcio quanto dal futsal, e pure l’anagrafe riporta un esotismo che ci porta oltre oceano: beach soccer, il calcio da spiaggia con l’americanismo nel nome, e pazienza se poi le origini si fanno risalire al Brasile, dove si chiama futebol de areia. Non importa nemmeno: dopo tutto dovunque esista un litorale sabbioso, portare un pallone e darvi dei calci è la cosa più scontata del mondo, almeno nei luoghi (e c’è anche l’Italia, tra questi) dove il calcio è storicamente passione e passatempo popolare. O no?
«Tutto a posto: ce la giochiamo a calcio». Sulla spiaggia
Marrakech Express, Mediterraneo, lidi e tornei ovunque: con o senza regole, il beach soccer resta irresistibile
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.