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La memoria a gettone

L’autobiografia di Antonio Matarrese racconta diverse cose lontane dalla realtà. Ma le sciocchezze sull’Heysel non possono essere sottaciute

«Passai la notte negli ospedali a consolare i genitori di chi aveva perso i figli o non li trovava. L’indomani, in una palestra, c’erano i corpi ammassati. Anche un bambino col passaporto in mano: scoppiai a piangere. Troppo facile ricordare che sono lo spadaccino dei calci in culo…». Questo è un estratto del libro di Antonio Matarrese Adesso parlo io, nel quale, a leggere le varie recensioni, sembrerebbe che dal Mondiale del 1982 in poi i grandi meriti del calcio italiano siano tutti da ascrivere alla sua presidenza federale, presidenza durata dal 1987 al 1996; presidente della Lega dal 1982 al 1987, nonché vie presidente dell’Uefa, dal 1992 al 2002, e della Fifa, dal 1994 al 2002. Chissà se ha scritto anche qualcosa sul sacco di Italia ’90 le cui ferite, dal punto di vista infrastrutturale, il calcio italiano si lecca ancora oggi; difficile crederlo.